STIRAMENTI E CONTRATTURE MUSCOLARI CONSIGLI PER LA CURA GIUSTA
La contrattura, infatti, è un infortunio del muscolo meno grave rispetto a stiramenti e strappi, perché non comporta la rottura del muscolo. Lo strappo è invece una lesione seria in cui un numero variabile di fibre muscolari è letteralmente lacerato. Lo stiramento muscolare può invece essere considerato una lesione di gravità intermedia, inferiore rispetto a quella dello strappo ma sufficiente ad alterare il tono dei muscoli.
Fortunatamente gli stiramenti muscolari sono più frequenti rispetto agli strappi. Distinguere i due tipi di lesione non è sempre facile; la differenza sta infatti nell'assenza o nella presenza di una lacerazione nel muscolo, e può essere difficile da identificare. In genere, però, lo stiramento causa un dolore acuto e improvviso ma sopportabile, che permette di continuare l'attività fisica. Lo strappo può invece bloccare completamente il muscolo, e in sua presenza si possono formare ematomi anche molto estesi.
Ciò non significa che in presenza di stiramenti muscolari si sia giustificati a proseguire l'attività fisica, anzi, potrebbe far degenerare lo stiramento in uno strappo. Per questo se si prova un dolore muscolare che potrebbe essere causato da uno stiramento è bene interrompere l'attività fisica e concedere al muscolo un periodo di riposo. La zona dolente può essere trattata con del ghiaccio e dovrebbe essere compressa fasciandola con una benda elastica; utili rimedi contro il dolore sono gli antinfiammatori e gli antidolorifici.
In genere per la guarigione di uno stiramento muscolare sono necessarie 2 o 3 settimane di riposo. Dopo questa fase necessaria per il recupero si può tornare gradualmente a praticare attività fisica. Per evitare di ritrovarsi nuovamente alle prese con uno strappo muscolare è bene riscaldare sempre i muscoli prima di iniziare un allenamento e, una volta conclusa l'attività fisica, dedicare qualche minuto al defaticamento. Anche allungare i muscoli con esercizi di stretching prima e dopo l'allenamento aiuta ad evitare traumi e lesioni muscolari, riducendo così il rischio di ritrovarsi a riposo a causa di uno stiramento muscolare.
Infine, non bisogna dimenticare che anche una dieta sana ed equilibrata dà una mano a mantenersi in forma. A trarre benefici da uno stile di vita salutare sarà il benessere di tutto il corpo.
COME DISTINGUERE UNO STIRAMENTO MUSCOLARE DA UNA CONTRATTURA?
Quando si ha a che fare con un infortunio muscolare, uno stiramento potrebbe essere confuso con una contrattura muscolare. Quest'ultima può essere considerata come un meccanismo di difesa del muscolo, una reazione a una forte tensione meccanica del tessuto muscolare, superiore rispetto a quanto sia in grado di sopportare fisiologicamente. La contrattura muscolare può ad esempio essere causata da un movimento brusco o violento del collo, oppure da uno sforzo eccessivamente intenso, ma non solo. Anche una scarsa preparazione fisica, oppure non aver riscaldato abbastanza i muscoli prima dell'esercizio, possono essere inclusi fra le cause di contrattura muscolare, così come una cattiva postura, problemi di coordinazione o disturbi muscolari. Il risultato è sempre lo stesso: il muscolo reagisce alla sollecitazione contraendosi e irrigidendosi, e la capacità contrattile si modifica.
I sintomi della contrazione sono simili a quelli di un crampo, ma per migliorare la situazione è necessario molto più tempo di quello richiesto per risolvere i crampi. Per distinguerla da uno stiramento muscolare bisogna invece analizzare il fastidio provato: se non è localizzato in un punto preciso, ma diffuso, è probabile che si tratti di una contrattura. Inoltre il dolore da contrattura si può avvertire anche a distanza di tempo dall'attività sportiva, mentre il dolore da stiramento muscolare colpisce sempre durante l'attività fisica, e anche se è sopportabile è acuto e improvviso. Infine, la contrattura è associata a un irrigidimento del muscolo, mentre in caso di stiramento il dolore acuto è seguito da uno spasmo muscolare e c'è un'alterazione del normale tono muscolare.
Sia che l’infortunio con cui si ha a che fare sia una contrattura, sia che si tratti di uno stiramento la migliore terapia è il riposo. In caso di stiramento è utile la cura con il freddo: come pronto intervento ci si può avvalere di pratiche bombolette che nebulizzano ghiaccio spray; in seguito la terapia del freddo può essere veicolata tramite impacchi di ghiaccio, da ripetere per circa 15-20 minuti ad intervalli di 30-60 minuti.
Sia in caso di contratture che in caso di stiramenti, il dolore, soprattutto se intenso, può essere contrastato assumendo farmaci antinfiammatori (FANS) per via orale; può anche essere utile applicare creme, gel o unguenti a base di questi principi attivi, e in caso di estrema necessità potrebbe essere adatta anche una terapia con farmaci miorilassanti.
La terapia del calore può avere un effetto benefico sulle contratture: in farmacia si possono trovare delle pratiche fasce autoriscaldanti adesive, che aderiscono alla pelle e sviluppano calore terapeutico fino a 8 ore.
È possibile chiedere consigli al proprio farmacista o al medico per scegliere il rimedio più adatto al proprio caso; in questo modo è possibile calibrare le terapie anche in base alle patologie di cui si soffre.
In genere una contrattura guarisce con una settimana di riposo. I tempi di recupero possono essere ridotti trattando la lesione con dei massaggi decontratturanti. E' però fondamentale mettersi nelle mani di un fisioterapisti esperti. Anche lo stretching può essere d'aiuto, ma sempre solo se effettuato nelle modalità indicate da medici e fisioterapisti.
COME DISTINGUERE UNO STIRAMENTO MUSCOLARE DA UNO STRAPPO?
Riconoscere uno stiramento senza confonderlo con uno strappo o, viceversa, confondere uno strappo di lieve entità con uno stiramento può essere ancora più semplice che confondere stiramenti e contratture. Il confine fra stiramento e strappo è infatti poco netto, e spesso si fa confusione anche nella loro definizione, finendo per considerare i termini sinonimi.
In entrambi i casi il problema è un allungamento eccessivo del muscolo che unito alla contrazione muscolare improvvisa esercita sulle fibre una forza superiore alla loro resistenza. Nello stiramento muscolare il risultato di queste due forze contrapposte si limita ad una elongazione muscolare, mentre nello strappo muscolare è una vera e propria rottura delle fibre. In altre parole, negli strappi muscolari delle fibre sono lacerate, mentre negli stiramenti muscolari il muscolo si allunga troppo senza però rompersi.
Ciò altera il tono muscolare e porta alla comparsa di un dolore piuttosto localizzato in un punto del fisico che però non impedisce sempre il movimento. Anche il dolore associato allo strappo muscolare è acuto e molto violento, ma la sua intensità può essere insopportabile. Il livello di dolore dipende dalla quantità di fibre muscolari lacerate, e alla sua presenza può essere associata quella di un ematoma. A sua volta l'ematoma può essere considerato lo specchio della gravità della situazione: infatti è tanto più esteso quanto più è grave la lesione.
Le lesioni possono essere classificate proprio in base al numero di fibre coinvolte, al coinvolgimento dei tessuti connettivi e a quello dei vasi sanguigni. In questo modo si possono distinguere le lesioni di terzo grado – in cui il muscolo è lacerato almeno per tre quarti e il dolore è tale da impedire completamente l'utilizzo del muscolo– dalle lesioni di secondo grado – quelle in cui il danno coinvolge interi fascicoli (le strutture in cui si raggruppano le fibre muscolari) e il dolore impedisce di svolgere l'attività fisica con le prestazioni abituali – e da quelle di primo grado – in cui solo poche fibre sono lesionate e il dolore si accentua durante i movimenti dei muscoli. Il confine fra lo stiramento muscolare e queste lesioni di primo grado, che non limitano molto le capacità di movimento, può essere molto labile, e a volte solo esami ecografici permetto di stabilire se si tratta di uno strappo o di uno stiramento.
In caso di strappo oltre alle precauzioni prese in caso di stiramento è bene cercare di ridurre al minimo la perdita di sangue che porta all'ematoma. Per questo nei primi giorni possono essere utili gli impacchi con il ghiaccio, che riducendo il flusso sanguigno contrastano proprio il peggioramento degli ematomi. Nel caso in cui il trauma riguardi un arto è anche utile mantenerlo sollevato. Infine, sulla parte lesionata deve essere applicata una compressione. Contro il dolore e l’infiammazione possono invece essere assunti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che possono essere anche applicati a livello topico sotto forma di pomate, creme o gel. Altri trattamenti, come la tecarterapia, potrebbero essere utili per ridurre la perdita di elasticità associata alla cicatrizzazione del muscolo; è bene chiedere consigli al medico durante la visita per sapere se possono essere utili. In questo modo è possibile ridurre al minimo le conseguenze dello strappo e prevenire complicanze future. In alcuni casi è però indispensabile ricorrere ad un intervento chirurgico; saranno i medici a valutare caso per caso se la lesione sia di gravità tale da richiedere l'intervento del bisturi.
Dopo la prima fase iniziale di riposo è necessario affrontare un periodo di riabilitazione. L'attività fisica deve essere reintrodotta gradualmente, ad esempio iniziando con un po' di stretching. E per prevenire nuove lesioni è fondamentale ricordare l'importanza del riscaldamento e del defaticamento.